DEMENZA VASCOLARE: Quali sono le sue caratteristiche? Cosa possiamo fare per prevenirla?

La Demenza Vascolare rappresenta una forma di demenza meno frequente rispetto a quelle associate a neurodegenerazione (es. malattia di Alzheimer). In Italia ogni anno ci sono 40 mila nuovi casi di tale patologia e tale quadro è spesso anticipato da un ictus. In realtà la Demenza Vascolare è erroneamente diagnosticata più spesso di quanto sia effettivamente presente ed in genere dovrebbe riguardare esclusivamente quei casi in cui sia presente una patologia cerebrovascolare (ictus ischemico o emorragia cerebrale) e sia accertata la presenza di demenza. Entrambe queste condizioni devono essere in relazione, ad esempio temporale (es. a seguito di un episodio cerebrovascolare, il paziente presenta delle importanti difficoltà per le quali si configura un quadro di demenza).
Le 4 caratteristiche cliniche della demenza vascolare
1) Presenza di uno o più deficit cognitivi
Il quadro clinico della Demenza Vascolare è molto vario, poiché tale condizione può presentarsi in diverse forme, tanto che è più opportuno parlare di Demenze Vascolari. Può essere presente una compromissione cognitiva che riguarda un singolo dominio o più domini; può essere osservato un quadro cognitivo oscillante, con fasi di stabilizzazione seguite da miglioramenti o improvvisi peggioramenti. Generalmente le difficoltà cognitive rispecchiano le regioni cerebrali coinvolte dall’episodio vascolare (es. un coinvolgimento delle aree deputate al linguaggio darà come esito disturbi linguistici). Confrontando il quadro cognitivo della malattia di Alzheimer con quello della Demenza Vascolare, possiamo dire che in quest’ultima i deficit di memoria sono meno gravi e non rappresentano il sintomo primario. Le principali difficoltà sono, infatti, di tipo esecutivo. Tra i deficit esecutivi rientrano:
- difficoltà di pianificazione, che si verificano quando il paziente deve affrontare situazioni nuove e/o insolite, nella gestione della vita quotidiana, nella preparazione di un pasto completo, nell’organizzazione di un evento o una serie di acquisti.
- ridotta flessibilità cognitiva, che si manifesta con una tendenza a perseverare negli atteggiamenti e nei comportamenti anche in seguito a feedback negativi esterni e con una difficoltà a svincolarsi da un pensiero rigido e fisso per adottare nuove strategie.
- ridotto pensiero astratto e capacità di pensare a soluzioni originali per risolvere i problemi.
Sono inoltre presenti altre difficoltà cognitive che sembrano riguardare la memoria e il linguaggio, ma che in realtà hanno alla base sempre una difficoltà di natura esecutiva:
- non ricordare una lista di parole (deficit di memoria): per il paziente con Demenza Vascolare tale difficoltà non è dovuto ad un problema di memoria (“non ha una buona memoria dunque non riesce a memorizzare una lista di parole”), ma è dovuto a difficoltà esecutive, che causano un’impossibilità di ricorrere a strategie che permettano di recuperare con successo le parole presenti nella lista (“le parole ci sono ma non riesco a recuperarle”); infatti in questi pazienti la prestazione di memoria migliora notevolmente quando viene loro fornito un suggerimento (diversamente dall’Alzheimer in cui il paziente ha difficoltà di immagazzinamento dell’informazione e dunque la parola non viene per nulla conservata nella memoria).
- non riuscire ad elencare un insieme di parole che appartengono ad una categoria (deficit di linguaggio): per il paziente con Demenza Vascolare il deficit alla base di tale difficoltà non è di natura linguistica (“non trovo le parole perché ho difficoltà di produzione linguistica”), ma piuttosto di natura esecutiva, consistendo in un’elevata difficoltà nell’utilizzo di strategie utili per raggiungere uno scopo. Ad esempio, se il paziente dovrà elencare tutti gli oggetti che si trovano in cucina, non userà spontaneamente la strategia dell’utilizzo, ad esempio elencando prima gli strumenti utilizzati per mangiare (come le posate), poi gli utensili per cucinare (mestoli, padelle), ecc.
Dal punto di vista comportamentale, invece, i pazienti con Demenza Vascolare presentano cambiamenti nel carattere, alterazioni del tono dell’umore (come depressione, apatia e ansia) e, negli stati avanzati, agitazione e/o aggressività.
2) Storia clinica di ictus e/o segni neurologici focali
In assenza di deficit neurologici, il medico specialista Neurologo non potrà effettuare diagnosi di Demenza Vascolare. Infatti in tale quadro è presente almeno uno dei seguenti sintomi:
- disturbi dell’equilibrio e della deambulazione;
- incontinenza urinaria;
- riflessi di liberazione.
3) Neuroimmagini (TAC o Risonanza Magnetica) che soddisfino i criteri minimi di estensione e numero di lesioni (a seconda del tipo di Demenza Vascolare)
Le lesioni causate da un evento vascolare possono essere focali (che riguardano una specifica zona), multinfartuali (che riguardano più zone) o alterazioni diffuse della sostanza bianca periventricolare.
4) Associazione temporale tra ictus e demenza
Come detto sopra, affinchè si parli di Demenza Vascolare è necessario che ci sia un’associazione temporale tra l’evento vascolare e l’insorgenza della demenza. Nella fattispecie, il quadro dementigeno deve comparire entro 3 mesi dall’episodio vascolare. Ne consegue che una demenza, in assenza di un episodio vascolare (singolo o multiplo), non potrà essere categorizzata come vascolare.
Quali sono i fattori di rischio e di protezione da considerare?
Sempre più studi mettono in evidenza alcuni importanti fattori che possono avere un ruolo determinante nell’insorgenza della Demenza Vascolare.
Tra i fattori che aumentano il rischio di sviluppare una Demenza Vascolare rientrano:
- età avanzata;
- ipertensione;
- cattive abitudini alimentari;
- fumo;
- abuso di alcool;
-aritmie cardiache.
Tra i fattori che sembrerebbero ridurre il rischio di tale patologia invece troviamo:
- trattamento precoce ed efficace dell’ipertensione;
- elevati livelli di istruzione;
- trattamenti con anti-infiammatori non steroidei (prevenzione della demenza e miglioramento del quadro cognitivo).
- trattamenti con estrogeni (che sembrerebbero prevenire in generale le ischemie cerebrali).
Come si può vedere, alcuni dei fattori di rischio e di protezione elencati sono modificabili, ovvero possono essere modulati (ridotti o aumentati) dai nostri comportamenti, dalle nostre decisioni e da alcuni accorgimenti nella vita quotidiana. Consigliamo dunque di seguire il più possibile tali indicazioni poichè…la prevenzione è la chiave fondamentale del nostro benessere!